Il regista lituano Oskaras Koršunovas presenta a Vie Festival "Krapp's Last Tape", in prima nazionale il 22 e 23 ottobre al Teatro delle Passioni di Modena. L'allestimento del celebre testo di Beckett vede come protagonista Juozas Budraitis, mostro sacro della scena teatrale e cinematografica lituana.
Il 22 e 23 ottobre presso il Teatro delle Passioni di Modena il regista lituano Oskaras Koršunovas presenta, in prima nazionale, Krapp’s Last Tape (L'ultimo nastro di Krapp). Celebre testo teatrale dello scrittore e drammaturgo irlandese Samuel Beckett, l’allestimento vede come protagonista Juozas Budraitis, mostro sacro della scena teatrale e cinematografica lituana.
Lo spettacolo, in lituano con sovratitoli in italiano e inglese, affronta la sfida di far rivivere sul palco il celebre capolavoro beckettiano, consegnando alla lunga esperienza attoriale di Budraitis l’interpretazione del personaggio di Krapp, uomo anziano che riascoltando le cassette registrate nel corso della sua vita si abbandona a un introspettivo viaggio della memoria.
Il regista Oskaras Koršunovas e l’attore Juozas Budraitis avevano accarezzato l’idea di mettere in scena L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett, per oltre vent’anni. Un classico del teatro dell’assurdo, il testo si interroga sul doloroso tema dei cambiamenti che ciascuno di noi subisce nel corso della propria vita. Per Krapp, unico personaggio dello spettacolo, questo interrogativo prende corpo attraverso il suo personale, retrospettivo viaggio nel passato. Un uomo che ha vissuto una lunga vita è seduto nella sua stanza, circondato da montagne di nastri con registrazioni della sua stessa voce, fatte molti anni prima.
“Molti elementi nello spettacolo coincidono con la vita reale. Lo spettacolo è fatto dei ricordi e delle riflessioni di una persona anziana, dell’analisi della sua vita e della condanna degli errori che ha commesso. Tutte le situazioni paradossali accadono veramente nella vita di ciascuno, anche se ad alcuni sembra che la loro esistenza sia calma, pacata e logica. In realtà è piena di errori, sorprese, cose ingiustificate e inspiegabili. Tutto questo si trova ne L’ultimo nastro di Krapp” dice Juozas Budraitis.
Per il regista Koršunovas portare in scena il testo di Beckett non era semplice, era una sfida, una sfida difficile ma interessante, specialmente lavorando con un attore del calibro di Juozas Budraitis: “I testi di Beckett sono come pietre. Puro esistenzialismo e personaggi potenti non lasciano spazio all’interpretazione. Puoi diventarne il simbolo, oppure no. Non c’è recitazione in questo. Non avrei mai portato in scena L’ultimo nastro di Krapp se non fosse stato per Budraitis, che con la sua età, la sua esperienza e il suo intelletto può ben considerarsi un simbolo beckettiano”.